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Padova, martedì 5 marzo 2002, S. Adriano

CULTURA SPETTACOLI
 

«Gli innamorati» ha concluso la rassegna della Fita
Convince il Goldoni rivisitato

Corrado Andolina

Si è conclusa con "Gli innamorati" di Carlo Goldoni al Teatro Antonianum, la rassegna "Sabato e domenica a teatro", curata dalla Fita e giunta alla venticinquesima stagione. Lo spettacolo, portato in scena in tre atti dall'associazione culturale "Scena Aperta" di Vigonza, attiva dal 1995, ha convinto non poco il numeroso pubblico presente nello spazio di via Briosco. L'ambientazione, trasposta negli anni'50 del Novecento, è quella di una casa borghese fuori Milano, una casa che tradisce una miseria occultata ma resa intuibile dalla fame dei servi (perfetti Ellen Biasiotto e Marco Tacchetto nei rispettivi panni di Lisetta e Succianespole), che di nascosto mangiano e bevono dal desco dei padroni. Eugenia (Angela Picin) è innamorata di Fulgenzio (Claudio Galdiolo), il loro amore dovrebbe convolare a giuste nozze, come poi avverrà, ma è ostacolato dalle paure e dalla solitudine dei due amanti. I quali si dilaniano per tutto il testo e lo farebbero in eterno, se Goldoni non decidesse di dare uno scioglimento a questa commedia dolce-amara. A muovere, inconsapevolmente, la macchina del matrimonio è l'opportunista Fabrizio (Tommaso Perandin), che introduce in casa il nobile milanese Roberto (Manuel Donato). L'attenta regia di Stefano Scandaletti rallenta i ritmi dell'azione, costringe i suoi dieci attori a gesti precisi, magistrali, ben intervallati dall'accompagnamento musicale dal vivo e coronati dai calorosi applausi del pubblico.